nov 06

L’Ac come palestra di Democrazia

mariagraziavergariAzione Cattolica e Democraticità, un binomio quasi perfetto. Di questo si è riflettuto durante l’assemblea diocesana di inizio anno svoltasi Domenica 6 novembre a Conversano. Ospite d’eccezione dell’incontro è stata Maria Grazia Vergari, vice presidente nazionale del Settore Adulti.

Sono stati davvero tanti gli spunti di riflessione offerti dalla relatrice sul passato, il presente e il futuro della nostra associazione che ha nel suo DNA il senso della democrazia come strumento di protagonismo attivo, di interesse all’opinione altrui, di corresponsabilità, di possibilità di espressione per tutti, di logica del noi.

Tutte provocazioni importanti che ci accompagneranno a vivere nel modo giusto la prossima stagione assembleare ormai alle porte. In tanti saranno chiamati ad un nuovo impegno associativo: ai responsabili sarà chiesto di rispondere alla logica del Noi e del “servo inutile”, ma ciascun socio sarà invitato alla corresponsabilità.

Un nuovo triennio che ci chiede di rispondere con gioia e passione alla chiamata, qualunque essa sia, senza mai mettere in secondo piano le relazioni personali e di gruppo come antidoto al triste individualismo.

Questo è il messaggio che ci ha voluto lasciare Maria Grazia Vergari. Una testimonianza arricchita anche con alcune righe di Carlo Carretto:

Avevo camminato, corso, pedalato, organizzato, lavorato, credendo di sostenere qualcosa; e in realtà avevo sostenuto proprio nulla. Il peso del mondo era tutto su Cristo Crocifisso. Io ero nulla, proprio nulla. Ce n’era voluto a credere alle parole di Gesù che da duemila anni mi aveva già detto: “Voi, quando avete fatto tutto ciò che vi è stato comandato dite: Siamo servi inutili, perché abbiamo solo fatto il nostro dovere” (Lc 17, 10)”

 

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ott 30

Festival dei Ragazzi a Roma, il racconto dei nostri acierrini

img-20160924-wa0019L’ACR è sempre una sorpresa e lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle durante il Festival dei Ragazzi che si è tenuto a Roma dal 9 all’11 settembre. Già il tema proposto ci ha fatto capire subito che non sarebbe un incontro nazionale qualunque: “A noi la parola” è la filosofia che ci ha accompagnato in tutte le attività di questo festival.

Sono stati i ragazzi, veri protagonisti, a prendere la parola e a riflettere su tre tematiche importanti come creato, famiglia e partecipazione. Già durante le prime fasi del festival, ovvero parrocchiale e diocesana, i ragazzi sono stati chiamati a lavorare e a pensare, divertendosi ovviamente, su ciò che li circonda per poi condividere tutto questo con ragazzi provenienti da tutta Italia.

Ed ecco che sei acierrini della nostra diocesi, Giovanni, Kyara, Margherita, Giada, Nicholas e Gennaro, accompagnati dai responsabili diocesani di ACR, Maria Carmela e Giuseppe, e un educatore, Claudio, sono partiti alla volta di Roma per vivere questa esperienza ricca di novità, impegno e divertimento.

Non sono mancate le disavventure ma tutto si è svolto nel migliore dei modi dando la possibilità a tutti gli acierrini d’Italia di dire la loro e di essere ascoltati dai grandi affinché il mondo possa essere un luogo migliore e a misura di ragazzo. Anche l’udienza generale presieduto da Papa Francesco, alla quale hanno partecipato, è stata per loro un’esperienza nuova, faticosa (specialmente per la sveglie e il viaggio) ma che li ha caricati ulteriormente a dare il massimo e a farsi portavoce dei bisogni dei più piccoli.

Sono stati tre giorni intensi, pieni di attività, di nuove conoscenze e di riflessione dove i nostri acierrini hanno sperimentato la bellezza della nostra Associazione e l’importanza di dare il proprio contributo nelle loro realtà parrocchiale per rendere questo mondo sempre più bello e accogliente.

Ma, visto che i protagonisti del festival sono stati loro, è bello leggere il pensiero di Margherita perché abbiamo imparato che la parola dei ragazzi vale molto:

“I tre giorni a Roma sono stati molto belli perché oltre a conoscere i vari modi di fare A.C.R. nelle varie regioni d’Italia e non solo, scoprendo che le differenze sono ben poche…ci siamo divertiti molto. Con gli altri ragazzi abbiamo lavorato come se ci conoscessimo fin da bambini e senza avere problemi. Io e il mio gruppo di appartenenza abbiamo discusso su tre ambiti: creato, partecipazione e famiglia. Dopo esserci confrontati abbiamo messo in scena una recita risaltando i vari lati positivi e negativi del nostro paese, collaborando con i ragazzi delle altre diocesi. Le serate sono state molto divertenti e movimentate grazie anche ai ragazzi dell’ACR Rock Band di Cerreto che con la loro musica hanno reso tutto più allegro.

A conclusione di quest’esperienza posso affermare che avere fede non è solo pregare ma anche divertirsi e gli amici non sono solo quelli del proprio paese o della propria diocesi ma possono essere ovunque… inviterei chiunque mi chiedesse un parere a far parte dell’A.C.”

#ANOILAPAROLA

P.S.: gli acierrini che hanno partecipato al festival sono entusiasti dell’esperienza e vorrebbero condividerla con tutti… potrebbero “contagiare” tutti i nostri acierrini! Perché perdere questa occasione??

 

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ott 29

Ac e Democraticità, Assemblea Diocesana

assemblea-diocesana-webCome consuetudine, inizia ufficialmente con l’Assemblea diocesana il nuovo associativo dell’Azione Cattolica di Conversano-Monopoli. Un anno associativo che ci vedrà impegnati con le assemblee elettive per il rinnovo dei consigli parrocchiali, diocesani e nazionale.

Per prepararci al meglio a questi appuntamenti l’assemblea diocesana di inizio anno sarà dedicata proprio alla democraticità della nostra associazione. Domenica 6 novembre alle ore 9.30 presso la “Casa delle Arti” di Conversano discuteremo con Maria Grazia Vergari, vice-presidente nazionale per il Settore Adulti.

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set 06

Esercizi spirituali sulla Misericordia, gli Adulti a Castelpetroso

di Carmela Totaro

IMG-20160824-WA0011Anche quest’anno il Settore adulti ha voluto caratterizzare l’estate associativa proponendo l’esperienza degli Esercizi Spirituali come momento forte per verificare l’autenticità della fede e per ravvivare la vita cristiana.               

Il luogo scelto, Castelpetroso in provincia di Isernia, ha offerto ai circa trenta partecipanti l’opportunità di ritemprare il corpo e lo spirito all’ombra del Santuario dell’Addolorata, luogo di fede e di accoglienza, immerso nel verde dei monti molisani. Il santuario, elevato a titolo di Basilica Minore, ricorda le apparizioni della Madonna nel 1888 a due contadine, Bibiana e Serafina.

Dal 4 al 7 agosto le giornate sono state scandite da momenti di preghiera individuale e comunitaria,  momenti di riflessione e meditazione e spazi di fraternità e distensione. Fon Nicola D’Onghia, assistente spirituale, ha scelto come tema delle meditazioni “La Vergine Maria icona della Misericordia”.  I punti di riferimento sono stati i brani evangelici dell’Annunciazione (Lc 1,26-38), delle Nozze di Cana (Gv.2,1-12) e della Crocifissione (Gv.19,25-27).

Siamo stati sollecitati a guardare a Maria come immagine della Divina Misericordia per vedere che è possibile per noi essere “Misericordiosi come il Padre”. Maria si è fidata della Parola di Dio, si è fatta accogliente della grazia di Dio e questo l’ha resa madre e discepola del Figlio. Ella è cresciuta nella fede, ha peregrinato nella fede, non le era tutto chiaro dall’inizio. Anche noi siamo chiamati a crescere nello stupore di essere amati da Dio e la contemplazione di Maria ci deve aiutare a vivere pienamente la nostra identità e missione di laici cristiani.

Alla fine delle meditazioni un ampio spazio è stato riservato al dialogo, al confronto e alla condivisione di esperienze.

Tra le attività svolte c’è stata anche una visita guidata ad Agnone, simbolo e fiore all’occhiello del Molise per la presenza dell’antica Pontificia Fonderia di Campane “Marinelli” e l’annesso Museo Storico della Campana “Giovanni Paolo II”. Quella dei Marinelli, con i suoi 8 secoli di incessante attività, è la più antica fonderia del mondo e una delle 4 esistenti in Italia.            

A conclusione degli esercizi sentiamo il dovere di ringraziare innanzitutto il Signore per il dono del suo Spirito, un vivo apprezzamento va anche ai responsabili diocesani ( il presidente Giuseppe Ancona e il responsabile del Settore Adulti, Piero Caldararo) che hanno organizzato al meglio il nostro soggiorno e all’assistente Don Nicola D’Onghia che con chiarezza e profondità ci ha guidato a comprendere e attualizzare la Parola di Dio.

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ago 14

Alla GMG… ci siamo presi per mano

La testimonianza di Angela Carrieri e le foto di Luana Ciaccia 

IMG-20160727-WA0018È passata una settimana dal mio rientro in Patria e, ad oggi, faccio ancora fatica a sistemar tutto: diventa difficile decidere quale emozione lasciar sul comodino e quale mettere nello scatolone dei ricordi. Ho deciso di lasciar fuori la bandiera della Polonia che ho scambiato con un ragazzino biondo domenica al termine della S. Messa al Campus Misericordiae e l’ho fissata alla parete del mio studio. Spesso mi ritrovo a fissarla, non posso farne a meno, e tutto torna alla mente.

Penso al Paese che ci ha ospitati per ben 15 giorni, una Nazione segnata dalla Storia, dalle sue pagine più feroci, che ha avuto il coraggio di rialzarsi, di sperare, avere fede nonostante tutto e che ha risposto “SI” all’invito del Papa, ha aperto le porte della sua terra e del suo cuore. Persone dalla carnagione limpida e il sorriso smagliante che hanno fatto dell’“alloggiare il pellegrino” il loro impegno più grande, non limitandosi ad offrire un pasto caldo e un tetto sotto cui riposare, ma donando una famiglia, la loro.

Sono stati 15 giorni ricchi di sorrisi, abbracci, di zuppe e salsicce, lunghe file e catene umane, di silenzi e meditazione, di incontro, confronto, scambio, aiuto, di lunghe scalate e panorami spettacolari, di devozione e canti eseguiti a squarciagola, di mani alzate, cori da stadio e preghiere fatte col cuore, di lacrime di gioia, emozione, paura di dimenticare questi momenti; di lunghe attese ricompensate da parole forti, dall’invito a ad andare oltre le paure che ci paralizzano, ad alzarci da quelle poltrone comode e costruire ponti umani. Parole che ciascuno di noi ha preso sul serio e che, ne sono certa, non resteranno impresse nelle pagine di un diario, ma che prenderanno forma, probabilmente in tempi diversi, ma verrà fuori qualcosa di grande.

Perché non si può rimanere indifferenti a tutto quello che è stato ideato, progettato, realizzato per noi: dalle immagini di Maciej, il grafico di 22 anni che ha lavorato tanto per questa GMG e che è morto di tumore prima di riuscire a incontrare il Papa e vedere i frutti del suo lavoro e della sua devozione adornare le vie di Cracovia, rendendola ancor più bella; all’accoglienza dell’intero popolo polacco, a partire dai bambini che, insieme ai loro genitori, ci hanno offerto acqua e biscotti lungo i 16 km di cammino per raggiungere il Campus Misericordiae, dal sostegno dei numerosi volontari che non ci hanno fatto mancare assolutamente nulla, sempre pronti a correre in nostro aiuto e risolvere i problemi, nonostante la lingua, all’affetto, la vicinanza e la cura dei sacerdoti, i nostri don Vito Castiglione e don Leonardo Sgobba e tutti quelli conosciuti in Polonia (don Mirko, don Luca, etc ) che ci hanno accompagnati in questa esperienza, sostenendoci fisicamente e spiritualmente: sono stati dei veri pastori che hanno saputo prendersi cura del loro gregge (e visti i numeri è proprio il caso di dirlo) senza abbandonare nessuno, fino alla fine, nonostante la stanchezza e gli imprevisti.Ci ho messo una settimana per rimetter insieme i pezzi di questa avventura. Tante immagini sono impresse nel mio cuore e diventa davvero difficile descriverle in poche parole…

Cosa ho fatto in questa GMG? Ho mangiato zuppa con gli americani, dato il 5 a polacchi, svedesi e brasiliani, abbracciato francesi e spagnoli, ballato con i tailandesi, fatto cori da stadio con i portoghesi, … Ma soprattutto ci siamo presi per mano, tutti, e con la fede che ci accomuna abbiamo creato i nostri ponti umani e in un silenzio quasi surreale abbiamo risposto “SI” al Signore, adesso siamo pronti e sempre più consapevoli di quel che vogliamo: essere giovani forti e misericordiosi, portatori di gioia, di luce, di speranza. Così sia.

 

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ago 04

Andata e ritorno, l’estate Acr con Giuseppe il Re dei sogni

di Angelo Fanizzi

“Andata e ritorno: il cammino di Giuseppe verso i suoi fratelli” questo il tema che ha accompagnato i bambini ed i ragazzi dell’Acr durante il Tempo Estate Eccezione (TEE). La nostra Diocesi ha organizzato in particolare due esperienze: il weekend, 23 e 24 luglio, per i bambini dai 6 ai 10 anni presso l’eremo Sant’Antonio Abate a Monopoli ed il campo scuola, dal 28 luglio al 1 agosto, per i ragazzi da 11 a 13 anni presso l’oasi San Giovanni Battista di Altamura.

Ciascun partecipante ha avuto modo di riflettere sul proprio sogno, guidato dalla storia del personaggio biblico Giuseppe, sul progetto di felicità che il Signore ha per ciascuno di noi, e quindi sulla possibilità di realizzazione di quel sogno, che può avvenire, se lo si persegue con e per il prossimo.

Ad aiutare nella riflessione ci sono stati alcuni ospiti con le loro testimonianze. Persone che, a vario titolo, hanno realizzato o attuano il proprio sogno mettendosi a servizio dell’altro, che hanno fatto dei propri doni, un dono per tutti.

Al weekend dei bambini è intervenuto Filippo Dibello, diacono che sarà ordinato sacerdote il prossimo ottobre. Egli dopo aver raccontato la propria esperienza di fede e di vita, quindi il suo sogno, ha invitato i bambini a pensare al proprio, facendo loro capire che esso coincide con quello che Dio ha per noi.

Per il campo dei ragazzi più grandi sono stati invece presenti Francesco Zaccaria, neo-sindaco di Fasano, e Maxmiliano Galizia, medico. Un politico che si impegna a mettere le proprie capacità al servizio della comunità per perseguire il bene comune ed un medico che si prende cura della salute dell’altro. Entrambi hanno raccontato la propria esperienza che si caratterizza sin da subito come vocazione autentica, la cui realizzazione è stata resa possibile grazie all’impegno ed alla vicinanza di tante persone ed è, e si auspica sia sempre, un dono non solo per sé stessi bensì per tutti.

I ragazzi sono stati anche sollecitati a cercare i propri fratelli e ad andar loro incontro grazie all’intervento di Anna Baldassarra, volontaria dell’Unitalsi di Altamura che ha vissuto l’esperienza del pellegrinaggio a Lourdes, accompagnando persone diversabili.

Oltre alle testimonianze non sono mancati momenti di riflessione e confronto condotti attraverso la preghiera, le attività, la drammatizzazione della storia di Giuseppe ed i giochi.

Tutti i partecipanti hanno mostrato interesse sentendosi chiamati ad esprimersi e ad essere sé stessi, durante i giorni trascorsi insieme. Hanno manifestato, inoltre, un grande bisogno di essere ascoltati ed è emerso che tutti devono imparare a soffermarsi maggiormente per riflettere, ascoltare, condividere, confrontarsi e perdonare il prossimo.
Tutte azioni, queste ultime, non facili visti i ritmi frenetici che la nostra società impone ma che si rivelano necessarie da attuare per un mondo migliore e per “fare della propria vita un sogno, e di un sogno … una realtà!”

Tutti i momenti trascorsi durante queste giornate sono stati unici ed irripetibili e sono stati tali per le molteplici emozioni provate. I gesti, gli sguardi, le parole, i sorrisi ed anche le lacrime hanno scandito questo tempo che si auspica abbia lasciato un segno nelle menti e nei cuori di tutti e sia stato proficuo e significativo per la crescita dei bambini e ragazzi.

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ago 03

Ciao mons. Bianchi!

imagesLa Presidenza diocesana a nome del Consiglio e di tutta dell’associazione, si stringe attorno ai famigliari e al Centro nazionale per la perdita del caro mons. Mansueto Bianchi.

Lo attendevamo con trepidazione e gioia per il prossimo novembre alla nostra assemblea diocesana, ma una improvvisa malattia lo ha strappato alla vita terrena.

Un prete buono, Mansueto non solo di nome, che conosceva profondamente la nostra associazione, e che proprio in occasione dell’udienza generale con il Santo Padre del 3 maggio 2014, dedicò all’AC queste provocanti parole:

L’Azione Cattolica, se posso rubare una immagine che già fu del Card. Lustiger, desidera essere come l’asino su cui Gesù compì il suo ingresso a Gerusalemme. Non siamo eccezionali, come i cavalli di razza, di solito non compariamo nei monumenti equestri, siamo anche un po’ grigi, ma tenaci, e soprattutto desideriamo con tutto il cuore portare il Signore dentro la città. In questo crediamo di somigliare un po’ alle nostre parrocchie, alla Chiesa di tutti i giorni, per tutte le persone che sentiamo di amare e che vogliamo servire

È questo il messaggio che ci portiamo nel cuore, assieme ai tanti scritti che ci ha lasciato attraverso le guide formative, gli incontri pubblici e la stampa associativa. Oggi ci sentiamo orfani di un vero padre.

Preghiamo affinché il Signore lo ricolmi di ogni bene in Cielo per tutto quello che ha fatto sulla Terra. E preghiamo affinché interceda per noi e per il nostro servizio alla Chiesa.

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mag 09

Ciao Andrea!

andreaSi è spento improvvisamente venerdì 6 maggio all’età di 69 anni Andrea Fanelli, già presidente diocesano di Azione Cattolica dal 1976 al 1982. Davvero in tanti, provenienti dai diversi paesi della Diocesi, hanno voluto salutarlo per l’ultima volta durante le esequie celebratesi a Conversano sabato 7 maggio.

A presiedere la celebrazione eucaristica è stato don Gaetano Luca, collega di Andrea presso il liceo classico di Conversano dove insegnava Lettere, Latino e Greco.

Don Gaetano lo ha descritto così

Andrea era un uomo di grande fede. Una vita  affidata alle mani di Dio, quotidianamente, nella preghiera  personale  e  animata  da  un  profondo  amore  per  l’Eucaristia.

Andrea  era  un  insegnante  colto,  rigoroso,  appassionato,  capace di  creare empatia  con  i  ragazzi,  esigente  come  tutti  i  docenti  che  pretendono  tanto dagli  alunni  a  cui  danno  moltissimo.  Basti  pensare  a  quanti  suoi  ex  alunni, ormai  già  maturati, venivano  a  scuola  per  salutarlo  e  per  renderlo  partecipe dei loro successi universitari, di cui gli riconoscevano- a giusta ragione- gran parte del merito.

Era  serio  come  insegnante  e  come  uomo,  ma  come  tutte  le  persone  serie amava  ridere.  E  la  risata  era  memorabile  quando,  ad  esempio, tra  colleghi ricordavamo le visite guidate delle classi ginnasiali che si svolgevano nell’arco di  un’intera  giornata.  Le  preparava  con  cura,  scegliendo  mete non  consuete ma  rilevanti  dal  punto  di  vista  artistico  e  culturale, per  evitare  che  queste uscite  si  trasformassero  in  semplici scampagnate.

Qui l’omelia in integrale >>>

Una vita donata all’insegnamento, alla famiglia e all’Azione Cattolica. Così come ricorda una nostra socia, sua ex alunna

Si sentiva “erede” del Concilio, conclusosi da pochi anni, e di cui avvertiva l’urgenza di una capillare ed adeguata conoscenza tra i membri della Chiesa: non era affatto insolito incrociarlo in giro con i testi conciliari in mano per leggerli, studiarli e poi “offrirli” ai suoi soci in qualità di guida sapiente di una Azione Cattolica anch’essa in cammino…come tutta la Chiesa.

E poi, all’improvviso, dismesse per un attimo le vesti del “Presidente-tutto-d’un-pezzo”, eccolo imbracciare la sua fedele chitarra ed intonare gli stornelli di un tempo, davanti al fuoco delle nostre sere ai campiscuola… perché Andrea era anche questo: gioia, allegria, voglia di vivere nel dono di sé.

… adesso sei parte, anche tu, della cara famiglia celeste dei soci di A.C. che ci guidano e ci assistono da lassù.

La lettera di Marilena >>>

Andrea è con i suoi bambini Stefano e Fiorenza.

Campo diocesano a Campello. Andrea è con i suoi bambini Stefano e Fiorenza.

Nell'ordine da destra Don Giovanni Martellotta Tommaso Turi Carmela Monopoli Andrea Fanelli (presidente diocesano)  Piero Larizza Carla Laruccia Marika Zingarelli. In alto sul pozzo Mimmo Pignataro. In basso Rita Lorusso e Annarita Valerio

Oasi San Giovanni Battista. Nell’ordine da destra Don Giovanni Martellotta Tommaso Turi Carmela Monopoli Andrea Fanelli (presidente diocesano) Piero Larizza Carla Laruccia Marika Zingarelli. In alto sul pozzo Mimmo Pignataro. In basso Rita Lorusso e Annarita Valerio

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mag 02

Passaggio di pastorale da Domenico a Giuseppe

Una giornata emozionante quella di Sabato 30 aprile a Conversano con l’ingresso del nuovo vescovo mons. Giuseppe Favale. È stato bello vedere riunito tutto il popolo diocesano proveniente dalle diverse città e con i diversi carismi, per dare il benvenuto al nostro nuovo pastore. Un vero e proprio passaggio di consegne, o per meglio dire di pastorale, tra lui e il nostro caro vescovo emerito mons. Domenico Padovano.

Come associazione diocesana vogliamo continuare ad assicurare la nostra preghiera e la nostra fedeltà, a loro e a tutta la Chiesa diocesana della quale ci sentiamo parte integrante.

 

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apr 13

Ordinazione episcopale di mons. Giuseppe Favale

Presente anche una delegazione della nostra Presidenza diocesana alla ordinazione episcopale del nostro nuovo vescovo,  mons. Giuseppe Favale, che si è svolta sabato 9 aprile nel gremitissimo campo sportivo di Castellaneta (Ta).

 

Rinnoviamo i nostri auguri al nuovo pastore che Sabato 30 aprile si insedierà ufficialmente alla guida della nostra Diocesi, garantendogli la nostra preghiera e la nostra fedeltà per l’impegno pastorale che ci attende.

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